Mostrando las entradas para la consulta chinyero ordenadas por relevancia. Ordenar por fecha Mostrar todas las entradas
Mostrando las entradas para la consulta chinyero ordenadas por relevancia. Ordenar por fecha Mostrar todas las entradas

martes, 11 de febrero de 2025

Route options to see the almond trees in bloom - Santiago del Teide - Tenerife


 

 

enlace



Through the Almond Trees in Blossom of Santiago del Teide | Route SL-TF-60

There is a place in Tenerife where the blossoming of the almond trees is a long awaited event that attracts a large number of visitors every year. This place is Santiago del Teide, in the southern part of the island. To enjoy this spectacle of nature, there is nothing better than to take to the mountains and follow the Route of the Almond Trees in Blossom in Santiago del Teide, which we suggest.

During the months of January, February and March, many almond trees turn pink and white in the arid, volcanic landscape that covers part of the Chinyero Special Nature Reserve and the Corona Forestal Nature Reserve.

Tra i mandorli in fiore di Santiago del Teide | Itinerario SL-TF-60 

C'è un luogo a Tenerife dove la fioritura dei mandorli è un evento molto atteso che attira ogni anno un gran numero di visitatori. Questo luogo è Santiago del Teide, nella parte meridionale dell'isola. Per godere di questo spettacolo della natura, non c'è niente di meglio che andare in montagna e seguire l'Itinerario dei mandorli in fiore a Santiago del Teide, che vi proponiamo.

Durante i mesi di gennaio, febbraio e marzo, molti mandorli si colorano di rosa e bianco nel paesaggio arido e vulcanico che ricopre parte della Riserva Naturale Speciale del Chinyero e della Riserva Naturale della Corona Forestale.

Por los Almendros en Flor de Santiago del Teide | Ruta SL-TF-60 

Hay un lugar en Tenerife donde la floración de los almendros es un esperado acontecimiento que atrae a un gran número de visitantes cada año. Este lugar es Santiago del Teide y se encuentra en la parte sur de la isla. Para disfrutar de este espectáculo de la naturaleza nada mejor que echarse al monte y realizar la Ruta de los Almendros en Flor de Santiago del Teide que te proponemos.

Durante los meses de enero, febrero y marzo son muchos los almendros que tiñen de rosa y blanco el paisaje árido y volcánico que abarca parte de la Reserva Natural Especial del Chinyero y el Parque Natural de la Corona Forestal.

***

Route options to see the almond trees in bloom 
From Santiago del Teide

First option:

Stroll a little along the road to the cemetery, which is what the sensible people of the town do. This is where the first almond trees adorned with flowers begin to appear.
 
If you start from the church take the street La Placeta to follow the road to the cemetery through a small playground. 

From the main road, take the entrance next to the bar-restaurant-grill Santiago del Teide to continue on the road to the cemetery.

Opzioni di itinerario per vedere i mandorli in fiore
Da Santiago del Teide

Prima opzione:

Fare una breve passeggiata lungo la strada del cimitero, come fanno gli abitanti del luogo più sensibili. È qui che iniziano a comparire i primi mandorli in fiore.

Se si parte dalla chiesa, si prende la via La Placeta e si prosegue sulla strada del cimitero, attraversando un piccolo parco giochi per bambini.

Dalla strada principale, prendete la svolta accanto al bar-ristorante-griglieria Santiago del Teide per continuare la strada fino al cimitero.
 
Opciones de ruta para ver los almendros en flor 
Desde Santiago del Teide

Primera opción:

Pasear un poco por la carretera del cementerio que es lo que hace la gente sensata del pueblo. Por aquí comienzan a asomar los primeros almendros adornados con flores.
 
Si se parte de la iglesia tomar la calle La Placeta para seguir camino del cementerio atravesando un pequeño parque infantil. 

Desde la carretera general por la bocacalle al lado del bar - restaurante - asador Santiago del Teide para continuar camino del cementerio.
 
Second option: 

A little further on and on the left hand side begins the PR TF-43.3 trail towards the Chinyero volcano of 7.2 km. and the PR-TF 65 of 8.8 km to the Arguayo neighborhood, TWO BAD, BAD OPTIONS, BADLY BAD OF ROMPEPIERNAS TRAILS.
 
This is the preferred option for tourists who venture without boots or sticks -but you should consider it if you wish-, besides seeing almond trees, you will move your body a little and enjoy one of the most spectacular and important volcanic landscapes in the geological history of Tenerife.
 
At the beginning of the trail you will find the first almond trees in bloom and, right next to them, some stalks full of cochineal, the parasite that is destroying this species in Tenerife. It so happens that the proliferation of almond trees in these volcanic landscapes at the foot of the Teide National Park occurred from the mid-nineteenth century, when landowners sought another crop after the collapse of the thriving economic activity that existed around the cochineal, which was used as a dye for fabrics.
 
Chinyero is an important name to remember because this volcano was the site of the last volcanic eruption in Tenerife (1909). Walking in the direction of Chinyero means approaching the most recent volcanic material of the island.Your steps will be next to very abrupt lava flows known as malpaís of little more than 100 years old. 

Reaching the Chinyero does not require a great effort. You can follow a circular path from Santiago del Teide. Once you reach the area of El Calvario you must go around Montaña Bilma and return to Santiago del Teide taking the PR-TF 65 trail (towards Valle de Arriba) just before reaching the small neighborhood of Las Manchas. This is a trail of about 8 km. approximately that you can do in about 3½ hrs. of walking.
 
Another more demanding version of this route is from Santiago del Teide, also take the path in the direction of Chinyero and reach the neighborhood of Arguayo and from there take a bus back to Santiago del Teide (on weekends there is no service). For this option, you must also go around Montaña Bilma and continue the trail to Arguayo (it is well signposted). It is a little more than 10 km. long and is completed in about 5 or 6 hours of walking. 

Seconda opzione:

Poco più avanti e sulla sinistra inizia il sentiero PR TF-43.3 verso il vulcano Chinyero di 7,2 km e il PR-TF 65 di 8,8 km verso il quartiere di Arguayo, DUE PESSIME, PESSIME OPZIONI DI SFRUTTAMENTO.
 
Questa è l'opzione preferita dai turisti che si avventurano senza scarponi o bastoncini - ma vale la pena prenderla in considerazione se lo desiderate - oltre a vedere i mandorli, muoverete un po' il corpo e godrete di uno dei paesaggi vulcanici più spettacolari e importanti della storia geologica di Tenerife.
 
All'inizio del sentiero troverete i primi mandorli in fiore e, proprio accanto ad essi, alcuni steli pieni di cocciniglia, il parassita che sta devastando questa specie a Tenerife. Si dà il caso che la proliferazione dei mandorli in questi paesaggi vulcanici ai piedi del Parco Nazionale del Teide sia iniziata a metà del XIX secolo, quando i proprietari terrieri cercarono un'altra coltura dopo il crollo dell'attività economica che un tempo ruotava intorno alla cocciniglia, utilizzata come colorante per i tessuti.
 
Chinyero è un nome importante da ricordare perché questo vulcano è stato il luogo dell'ultima eruzione vulcanica a Tenerife (1909). Camminare in direzione del Chinyero significa avvicinarsi al materiale vulcanico più recente dell'isola. Vi troverete accanto a colate laviche molto brusche, note come malpaís, che hanno poco più di 100 anni.

Raggiungere il Chinyero non richiede un grande sforzo. Si può seguire un percorso circolare da Santiago del Teide. Una volta raggiunta la zona di El Calvario, si aggira la Montaña Bilma e si ritorna a Santiago del Teide imboccando il sentiero PR-TF 65 (in direzione Valle de Arriba) poco prima di raggiungere il piccolo quartiere di Las Manchas. Questo percorso è lungo circa 8 km e può essere completato in circa 3 ore e mezza di cammino.
 
Un'altra versione più impegnativa di questo percorso prevede di prendere il sentiero da Santiago del Teide in direzione di Chinyero e di raggiungere il quartiere di Arguayo, da dove si può prendere un autobus per tornare a Santiago del Teide (il servizio non è attivo nei fine settimana). Per questa opzione è necessario aggirare anche la Montaña Bilma e proseguire lungo il sentiero fino ad Arguayo (è ben segnalato). Il percorso è lungo poco più di 10 km e richiede circa 5 o 6 ore per essere completato.

 
Segunda opción:

Un poco más adelante y a mano izquierda comienza el sendero PR TF-43.3 en dirección al volcán Chinyero de 7,2 km. y el PR-TF 65 de 8,8 km al barrio de Arguayo, DOS OPCIONES MALAS, MALÍSIMAS DE SENDEROS ROMPEPIERNAS.
 
Opción preferida por los guiris que se aventuran sin botas ni palos -pero a valorar si lo deseas-, además de ver almendros, moverás un poco el cuerpo y disfrutarás de uno de los paisajes volcánicos más espectaculares e importantes en la historia geológica de Tenerife.
 
Al principio del sendero encontrarás los primeros almendros en flor y, justo al lado, unas pencas o tuneras llenas de cochinilla, el parásito que está arrasando con esta especie en Tenerife. Se da la circunstancia de que la proliferación de los almendros en estos parajes volcánicos a los pies del Parque Nacional del Teide se dio a partir de mitad del siglo XIX, cuando los terratenientes buscaron otro cultivo tras hundirse la pujante actividad económica que existió en torno a la cochinilla, que se utilizaba como tinte para tejidos.
 
Chinyero es un nombre importante que debes recordar pues en este volcán se produjo la última erupción volcánica en Tenerife (1909). Caminar en dirección al Chinyero supone acercarte al material volcánico más reciente de la isla. Tus pasos se hallarán junto a coladas muy abruptas y conocidas como malpaís de poco más de 100 años de antigüedad.
 
Alcanzar el Chinyero no requiere de un gran esfuerzo. Puedes realizar un sendero circular desde Santiago del Teide. Una vez alcanzada la zona de El Calvario debes rodear Montaña Bilma y regresar a Santiago del Teide tomando el sendero PR-TF 65 (en dirección al Valle de Arriba) justo antes de alcanzar el pequeño barrio de Las Manchas. Se trata de un sendero de unos 8 km. aproximadamente que puedes realizar en unas 3½ hrs. de caminata.
 
Otra versión más exigente de esta ruta supone desde Santiago del Teide, tomar también el sendero en dirección al Chinyero y llegar hasta el barrio de Arguayo para desde allí coger una guagua de regreso hasta Santiago del Teide (los fines de semana no hay servicio). Para esta opción, hay que también rodear Montaña Bilma y continuar el sendero hacia Arguayo (está bien señalizado) supone algo más de 10 km. de recorrido y se completa en unas 5 o 6 hrs. de caminata.

(./)
 
From Valle de Arriba  -  A hamlet just past Santiago del Teide

Third option:

Go by car to Valle de Arriba, look for DEPOSITO DE AGUA - VALLE DE ARRIBA at the end where the houses end and follow the road 1.7 km to reach Calvario de Las Manchas. This is the same place where during the eruption of the volcano Chinyero, the neighbors, fearful that the lava would devastate their homes, moved the image of Santa Ana on foot from Tamaimo to the lava flows of the volcano. 

Inexplicably, the lava stopped its advance and did not continue its course. Today there is a monument with a cross indicating where the lava tongue stopped.

Da Valle de Arriba  - Una frazione poco oltre Santiago del Teide

Terza opzione:

Andare in auto a Valle de Arriba, cercare DEPOSITO DE AGUA - VALLE DE ARRIBA alla fine delle case e seguire la strada per 1,7 km fino a raggiungere il Calvario de Las Manchas. Questo è lo stesso luogo in cui, durante l'eruzione del vulcano Chinyero, gli abitanti del villaggio, temendo che la lava devastasse le loro case, trasportarono a piedi l'immagine di Santa Ana da Tamaimo alle colate laviche del vulcano. 

Inspiegabilmente, la lava arrestò la sua avanzata e non continuò il suo corso. Oggi c'è un monumento con una croce che indica il punto in cui la lingua di lava si fermò.
 
Desde el Valle de Arriba - Un caserío que se encuentra pasado Santiago del Teide

Tercera opción:

Ir en coche hasta el Valle de Arriba, buscar al final donde acaban las casas el DEPOSITO DE AGUA - VALLE DE ARRIBA y seguir la carretera 1,7 km para llegar al Calvario de Las Manchas. Este es el mismo lugar en el que durante la erupción del volcán Chinyero, los vecinos, temerosos de que la lava arrasara sus hogares, trasladaron a pie la imagen de Santa Ana desde Tamaimo hasta las coladas del volcán. 

De manera inexplicable, la lava detuvo su avance y no siguió su curso. Hoy en día hay un monumento con una cruz que indica donde se detuvo la lengua de lava.

*** 

RELEVANT SITES - SITI RILEVANTI - SITIOS RELEVANTES



Landscape of lava flows and vegetation outbreaks

The Montaña Bilma de Santiago del Teide route is a beautiful hike through this municipality in Tenerife South.

For the most part it runs through the midlands of the Santiago del Teide Valley and through the protected areas of the Chinyero Special Nature Reserve and the Corona Forestal Nature Reserve.

Its main attraction is the lava flows and volcanic cones, although the varied vegetation that grows there, based on bejeques, escobones, tabaibas, broom, broom, poleos, wallflowers, vinegar trees and even almond trees, is also very interesting.

 Paesaggio di colate laviche e focolai di vegetazione

L'itinerario della Montaña Bilma di Santiago del Teide è una bellissima escursione attraverso questo comune di Tenerife Sud.

Per la maggior parte si snoda nella parte centrale della Valle di Santiago del Teide e attraversa le aree protette della Riserva Naturale Speciale Chinyero e della Riserva Naturale Corona Forestal.

La sua principale attrazione sono le colate laviche e i coni vulcanici, anche se è molto interessante la variegata vegetazione che vi cresce, a base di bejeques, escobones, tabaibas, ginestre, poleos, violacciocche, aceti e persino mandorli.

Paisaje de coladas de lava y brotes de vegetación

La ruta por la Montaña Bilma de Santiago del Teide es una bonita caminata por este municipio de Tenerife Sur.

En su mayor parte discurre por las zonas de medianías del Valle de Santiago del Teide y por las zonas protegidas de la Reserva Natural Especial del Chinyero y del Parque Natural Corona Forestal.

Su principal atractivo son las coladas de lava y conos volcánicos aunque también es muy interesante la variada vegetación que allí crece basada en bejeques, escobones, tabaibas, retamas, poleos, alhelíes, vinagreras e incluso almendros.

***



The Calvary of Las Manchas.


This Calvario symbolises the place where the lava from the nearby Chinyero volcano stopped when it exploded in 1909. It should not be forgotten that Las Manchas was the town most threatened by the last volcano to erupt in Tenerife.

Every year the image of Santa Ana is carried here, to whom the miracle of the village's salvation is attributed, just as they did a century ago.

 Il Calvario di Las Manchas.

Questo Calvario simboleggia il luogo in cui si fermò la lava del vicino vulcano Chinyero quando esplose nel 1909. Non bisogna dimenticare che Las Manchas è stata la città più minacciata dall'ultima eruzione del vulcano di Tenerife.

Ogni anno qui viene portata l'immagine di Santa Ana, a cui viene attribuito il miracolo della salvezza del villaggio, proprio come avveniva un secolo fa.


El Calvario de Las Manchas.


Este Calvario simboliza el lugar donde la lava del cercano volcán Chinyero se detuvo cuando explosionó en 1909. No hay que olvidar que Las Manchas fue la población más amenazada por el último volcán que entró en erupción en Tenerife.

Todos los años se lleva hasta aquí la imagen de Santa Ana, a la que se atribuye el milagro de la salvación del pueblo, tal y como hicieron hace un siglo.

*** 

Upper Valley

Small groups of houses were built in the areas that were not occupied by the lava flows. It is also the highest village in the municipality, at 1015 metres. In this area there is still dry farming and vineyards.

It is on the way down to this village where we will see the largest number of almond trees in blossom if it is the flowering season.

Alta valle

Nelle aree non occupate dalle colate laviche sono stati costruiti piccoli gruppi di case. È anche il villaggio più alto del comune, a 1015 metri. In questa zona si trovano ancora coltivazioni aride e vigneti.

È scendendo verso questo villaggio che vedremo il maggior numero di mandorli in fiore, se è la stagione della fioritura. 

Valle de Arriba

Pequeñas agrupaciones de viviendas se levantaron en los espacios que no fueron ocupados por las lavas. Es además el pueblo a mayor altitud del municipio, a 1015 metros. En esta zona subsiste aún una agricultura de secano y viñedos.

Es en la bajada a este pueblo donde veremos un mayor número de almendros en flor si es la época de floración. 

*** 

Bilma Mountain

A beautiful volcanic cone of 1,372 metres overlooking the valley of Santiago del Teide. Here the path is marked out by stones and the black sand and the view of the Pico Viejo del Teide are striking.

Monte Bilma

Un bellissimo cono vulcanico di 1.372 metri che domina la valle di Santiago del Teide. Qui il sentiero è segnato da pietre e la sabbia nera e la vista sul Pico Viejo del Teide sono suggestive.

Montaña Bilma

Un hermoso cono volcánico de 1.372 metros que domina el Valle de Santiago del Teide. Por aquí el camino está delimitado por piedras y llama poderosamente la atención la arena tan negra y la visión del Pico Viejo del Teide.

*** 

Chapel of Santiago Apóstol.

This hermitage commemorates another miracle related to the Chinyero, that of the ‘Santísimo del volcán’. As in Las Manchas, the neighbours, fearing that the lava would reach their homes, carried the image of the Holy Christ Crucified ‘El Señor del Valle’ in procession to the nearby area of Los Baldíos. At this point the lava stopped barely 20 metres from the image and there is another Calvary.

Cappella di Santiago Apóstol.

Questo eremo commemora un altro miracolo legato al Chinyero, quello del “Santísimo del volcán”. Come a Las Manchas, i vicini, temendo che la lava raggiungesse le loro case, portarono in processione l'immagine del Santo Cristo Crocifisso “El Señor del Valle” fino alla vicina zona di Los Baldíos. A questo punto la lava si è fermata a soli 20 metri dall'immagine e c'è un altro Calvario.

Ermita de Santiago Apóstol.

En esta ermita se conmemora otro milagro en relación con el Chinyero, el del ‘Santísimo del volcán’. Al igual que en Las Manchas, los vecinos, ante el temor que la lava llegara a sus viviendas, sacaron en procesión la imagen del Santísimo Cristo Crucificado “El Señor del Valle” hasta la cercana zona de Los Baldíos. En este punto la lava se detuvo a apenas 20 metros de la imagen y hay otro Calvario.

***


Church of San Fernando Rey in Santiago del Teide

The Church of San Fernando Rey is located in the south of the island of Tenerife, right in the centre of Santiago del Teide, presiding over the central square next to the Town Hall.

It was built by Fernando del Hoyo Solorzano, then known as Señor del Valle, at the end of the 17th century, in 1679. Although it has subsequently undergone several reforms until it reached the figure it has today.

The tower is on the left side and the bell tower on the right, with a typical Canarian wooden window in the centre. It is different from the others. Inside it has some real works of art.

Chiesa di San Fernando Rey a Santiago del Teide

La Chiesa di San Fernando Rey si trova nel sud dell'isola di Tenerife, proprio nel centro di Santiago del Teide, e presidia la piazza centrale accanto al Municipio.

Fu costruita da Fernando del Hoyo Solorzano, allora noto come Señor del Valle, alla fine del XVII secolo, nel 1679. Anche se in seguito ha subito diverse riforme fino a raggiungere la figura che ha oggi.

La torre si trova sul lato sinistro e il campanile su quello destro, con una tipica finestra in legno delle Canarie al centro. È diversa dalle altre. All'interno conserva alcune vere e proprie opere d'arte.

Iglesia de San Fernando Rey  en Santiago del Teide

La Iglesia de San Fernando Rey se sitúa en el sur de la isla de Tenerife, en pleno casco urbano de Santiago del Teide, presidiendo junto al Ayuntamiento su plaza central.

Su orden de construcción, de manos del entonces conocido como Señor del Valle, Fernando del Hoyo Solorzano, data de finales del siglo XVII, concretamente del año 1679. Aunque posteriormente ha sufrido varias reformas hasta alcanzar la figura que luce en la actualidad.

La torre esta en el lado izquierdo y el campanario en el derecho, una ventana típica Canaria de madera en el centro. Es diferente a las demás. En el interior tiene verdaderas obras de arte. 

*** 

Imagenes de la Ruta: Arguayo - Santiago del Teide









 



 
 
***

https://lagavetavoladora.com/ruta-de-los-almendros-en-flor-en-tenerife/?amp

*** 

Route through the Bilma Mountain of Santiago del Teide 

The Montaña Bilma de Santiago del Teide route is a beautiful hike through this municipality in Tenerife South. For the most part it runs through the midlands of the Santiago del Teide Valley and through the protected areas of the Chinyero Special Nature Reserve and the Corona Forestal Nature Reserve.

Its main attraction is the lava flows and volcanic cones, although the varied vegetation that grows there is also very interesting, based on bejeques, escobones, tabaibas, broom, broom, poleos, wallflowers, vinegar trees and even almond trees.

Itinerario attraverso il monte Bilma di Santiago del Teide

Il percorso della Montaña Bilma di Santiago del Teide è una bellissima escursione che attraversa questo comune di Tenerife Sud. Per la maggior parte si snoda nella parte centrale della Valle di Santiago del Teide e attraversa le aree protette della Riserva Naturale Speciale Chinyero e della Riserva Naturale Corona Forestal.

La sua principale attrazione sono le colate laviche e i coni vulcanici, sebbene sia molto interessante anche la variegata vegetazione che vi cresce, a base di bejeques, escobones, tabaibas, ginestre, poleos, violacciocche, aceti e persino mandorli.

Ruta por la Montaña Bilma de Santiago del Teide 

La ruta por la Montaña Bilma de Santiago del Teide es una bonita caminata por este municipio de Tenerife Sur. En su mayor parte discurre por las zonas de medianías del Valle de Santiago del Teide y por las zonas protegidas de la Reserva Natural Especial del Chinyero y del Parque Natural Corona Forestal.

Su principal atractivo son las coladas de lava y conos volcánicos aunque también es muy interesante la variada vegetación que allí crece basada en bejeques, escobones, tabaibas, retamas, poleos, alhelíes, vinagreras e incluso almendros.

*** 

Easy trails in Tenerife (for seniors and kids)


Group open to all mountain and nature lovers, who like simple mountain routes ant outings. The important thing is to share mountaineering experiences, get to know new places, make friends and enjoy the mountain safely.

Senderos fáciles en Tenerife (para seniors y niños)

Grupo abierto a todas las personas amantes de la montaña y la naturaleza, que les guste realizar rutas y salidas de montaña sencillas.

***

enlace

El Cardón NaturExperience

¿Qué es un free tour?

Un free tour es una ruta guiada que no tiene un precio fijo, sino que al finalizar cada persona entrega al guía el importe que considere adecuado en función de su grado de satisfacción.

What is a free tour?

A free tour is a guided route that does not have a fixed price, but at the end each person gives the guide the amount he/she considers appropriate according to his/her degree of satisfaction.

*** 

martes, 12 de octubre de 2021

VIDEO EXPLICATIVO DE CÓMO SE FORMÓ LA ISLA DE LA PALMA

2 jul 2021 -  Geovisuales

enlace video YouTube

7 oct 2021 -  TelevisionCanaria (ahora en 3D)

En resumen: Lo que llaman "cumbre nueva", es la parte vieja; y lo que llaman "cumbre vieja" es la parte nueva.

enlace video YouTube

 ¡Una verdadera clase de geología! ¡Felicitaciones a Canal TelevisionCanaria!

La isla de La Palma tiene dos dominios volcánicos: en el norte, de forma redondeada, el dominio Taburiente. Y hacia el sur, hasta Fuencaliente, el domino Dorsal. Pero ¿como hemos llegado a esta impresionante estructura insular? Pues con magma que sale desde las profundidades del mar.

Hace 3 millones la lava llega a la superficie y surge el edificio volcánico. La erosión lo desmantela casi por completo pero ya tenemos la primera tierra de La Palma por el norte.

En el pleistoceno. hace casi dos millones de años, empieza a formarse el primer volcán sub-aereo: el volcán de Garafía. que se ha quedado oculto por las fases volcánicas posteriores pero pudo alcanzar los 2 mil metros de altura. Creció tan rápido, que terminó desplomándose por el sur y, de nuevo más volcanes lo rellenaron.

En esa zona, donde ahora se extienden los municipios de Barlovento o San Andrés y Sauces, empieza a formarse un segundo volcán: el edificio volcánico Taburiente Superior.  Hace 800 mil años, ese volcán también termina colapsando por la gravedad y la erosión y se forma la primitiva Caldera de Taburiente.

Posteriormente, se suceden erupciones volcánicas explosivas con otras de lava muy fluida y todas van cubriendo Taburiente hasta formar un gran edificio volcánico de 25 km de diámetro y 3 mil metros de altura. Es el taburiente superior. 

La dorsal de cumbre nueva es la que empieza a ganar en actividad y se desarrolla hacia el sur. 

Hace 560 mil años, se produce un gran evento geológico: el flanco occidental de la dorsal cumbre vieja colapsa y se forma el Valle de Aridane. El volumen de material movilizado es de más de 180 km3 y está en el fondo del mar, cubriendo el talud de la isla. 

Hace 400 mil años, la actividad volcánica se detiene en el norte y la erosión modela la Caldera de Taburiente como la conocernos hoy. Hacia el sur una nueva fisura eruptiva. La isla empieza a tener forma de corazón. 

Una gran estructura a dos aguas que constituye la actual Cumbre Vieja. Donde se han producido los volcanes de la historia reciente de la isla. Como el que estamos contemplando estos días. 

domingo, 19 de septiembre de 2021

Entra en erupción la Cumbre Vieja de La Palma

Todo el Dominio Taburiente está totalmente inactivo. El dominio dorsal del sur, sigue latente. 

 ***

¿Cómo puede ser que estos vídeos no tengan millones de visitas? Por favor, profesores, proyéctenlos en clase. Es un fenómeno que los estudiantes de primaria y los de secundaria están viviendo, allí en las islas y aquí en la península.

COLADA SUBMARINA | 3D

CENTRO DE LA TIERRA | 3D 

EXPLOSIVIDAD | 3D 

TUBO VOLCÁNICO | 3D 

DELTA | 3D 

EL RITMO DE LA LAVA | 3D 

***

Garachico, 1706: cómo se recuperó una villa de la peor erupción volcánica de la historia de Canarias


La lava de Arenas Negras arrasó hace tres siglos en Tenerife una de las ciudades más prósperas del archipiélago, un desastre que ofrece muchas claves sobre la vida después de un volcán.

Al anochecer del 4 al 5 de mayo de 1706, comenzaron a sentirse en Tenerife terremotos tan fuertes que “veíanse sepulcros con efectos de querer arrojar los cuerpos muertos, oíanse las campanas que con sentidos golpes parecía que tocaban a agonía”, según narró fray Domingo Josef Cassares. 

Los temblores precedieron a una erupción que, sin ser de las más grandes del archipiélago en volumen de lava o duración, fue la de mayor huella humana y económica de su historia. “Tuvo un impacto terrible, una repercusión a largo plazo enorme, mucho mayor que ninguna otra en la historia de Canarias”, resume Carmen Romero, geógrafa experta en vulcanismo histórico canario. 

Hoy, al pasear por la avenida marítima de Garachico, podemos sentarnos a tomar una caña sobre esa colada ya firme a observar cómo los turistas se hacen selfis y saltan al agua en las piscinas naturales que creó la lava.

La erupción de Garachico fue determinante no solo para la propia villa, sino para todo el archipiélago. Su puerto concentraba gran parte del comercio internacional que vinculaba la isla con Europa, África y América. Pero una de las dos principales lenguas de lava que arrollaron la localidad partió por la mitad la ensenada natural que daba abrigo a los barcos, inhabilitando buena parte de ese preciado muelle. 

La actividad se trasladaría al puerto de Santa Cruz, actual capital, y muchos de los habitantes abandonaron el lugar. “La población no se llega a recuperar hasta bien entrado el siglo XX”, sentencia Romero, de la Universidad de La Laguna (ULL).

Piscinas naturales en el mar formadas por la lengua de lava que arrasó Garachico en 1706.

Las coladas de la erupción de Arenas Negras, llamada así porque todo el entorno quedó cubierto por picón (gravilla volcánica), arrasaron varias poblaciones como sucedió en Todoque estos días en su camino hacia el mar. 

Pero en aquella ocasión, lo peor estaba al llegar a la costa: no desembocaba en plataneras y acantilado, sino en una próspera ciudad. “Se produjo una autoevacuación de los habitantes de las zonas afectadas, porque no la organizaban las autoridades, en cuanto empezaron a caer las bolas de acreción provocando incendios terribles”, describe Romero. 

Esas bolas de las que habla son pedazos de hasta tres metros, desgajados de la lava, que ruedan por los barrancos tomando forma esférica y que se convierten en proyectiles infernales al alcanzar las edificaciones.

La lava avanzaba mucho más rápido que desde Cumbre Vieja en La Palma, ya que las coladas recorrieron en un solo día los 6,5 kilómetros hasta la costa. La lava que está creando una fajana estos días cubrió los más de 5 kilómetros de distancia con el mar en 10 días. 

En Garachico, llegaron siete lenguas a la costa desde el volcán de Trevejos: la primera provocó una evacuación urgente el mismo 5 de mayo, pero la ciudad entera tuvo que marcharse el 28 de ese mes cuando otra amenazaba con atrapar entre dos brazos ardientes a los que se quedaran. “Las coladas de La Palma tienen una morfología y una viscosidad que no tuvieron las de Garachico”, explica Romero, como están comprobando los primeros análisis de ese magma vertido en la superficie. Por eso son más lentas.

Las lavas de Arenas Negras cubrieron, tras 40 días, un área de más de siete kilómetros cuadrados; la actual erupción de La Palma ha cubierto por ahora más de cuatro en tres semanas. Ambas son erupciones modestas en comparación con la de Timanfaya, que duró seis años desde 1730 y cambió toda la estructura de la isla de Lanzarote. 

Pero el impacto humano es distinto: a finales del siglo XVII, Garachico contaba con más de 3.000 habitantes; después de la erupción, quedaron menos de 500, y sin que haya constancia documental de ningún muerto. El puerto casi inútil. La burguesía se marcha. “Se cortaron la red de caminos y la de conducción de agua que era fundamental porque en la parte baja de la isla no había manantiales”, indica la geógrafa. “Igual que en La Palma, las coladas cortan todas las infraestructuras de comunicación y abastecimiento a la población”, añade.

Pero hay esperanza y enseñanzas oportunas del caso de Garachico y también de Timanfaya. Dos palabras canarias que van a ser claves: entullar, recubrir las zonas cubiertas por la lava con tierra de préstamo, y sorribar, preparar ese terreno nuevo para cultivar o edificar. 

Y un concepto determinante: la voluntad. “La recuperación de los territorios nuevos tras las coladas es relativamente rápida si existe interés y capacidad económica”, asegura la experta en las erupciones históricas de Canarias. Garachico no se recuperó y vivió en la leyenda de un pasado glorioso: “Después se decía que había sido una ciudad tan rica que tenía los suelos de mármol”, cuenta Romero.

Pero Garachico no recobró esa riqueza porque no hubo intención; el nuevo puerto no se construyó hasta 2012. A los poderes de la época les interesaba que el flujo económico se trasladara más cerca de la capital, La Laguna, desde esa parte tan remota de la isla. 

Porque una colada no es una maldición que impide recuperarse a un territorio. Más bien al revés: en Canarias llevan siglos creando vida y riqueza sobre las lavas, a pesar de que toman forma de malpaís, ese terreno tortuoso y árido sobre el que parece imposible andar siquiera.


Aspecto actual de Garachico, con las coladas de 1706 que destrozaron el puerto (abajo) y formando piscinas naturales en el litoral.

Garachico era la prueba: la ciudad original se construyó sobre otra plataforma lávica, sobre una fajana como la que se está creando en La Palma. Se había levantado en un delta previo. Se observa en la trama urbana, en forma de arcos, y al mirar una foto aérea de la ciudad: un abanico que se despliega sobre el mar. 

En un documento de 1541 se señala: “[Garachico] se ha poblado y fundado muy junto al mar, sobre malpaíses y riscos y tierra inútil, y por ser de tal calidad, y las personas que han edificado sus casas, ha sido trayendo tierra de otra parte para entullarlo, quebrando grandes peñas y riscos”.

Las coladas de lava que la arrasaron hace 315 años son ahora unas cuidadas piscinas naturales en las que bañarse plácidamente junto al mar. Justo al lado del delta magmático que surge estos días en La Palma, hay otro un poco más antiguo, creado en la erupción de San Juan de 1949. 

La Bombilla es un núcleo de población que se forma poco después encima de aquella erupción, porque de la lava surgieron las plataneras. Y la erupción de Timanfaya, que destrozó pueblos y duró más de 2.000 días, provocó que Lanzarote tenga ahora unas condiciones perfectas para el cultivo de vides, gracias a la astucia de los lugareños, que aprovecharon las propiedades de condensación de la roca volcánica para mimarlas y protegerlas de los vientos.

“No se quita [la lava]: se pone encima. Es como si fuera una maceta, echas tierra y plantas”, resume Romero. Para construir Garachico hubo que entullar: traer suelo de otra parte de la isla, tierra de préstamo, ponerla sobre la superficie escabrosa y generar superficie llana. “Es una técnica de cultivo habitual en Canarias, no solo en volcanes recientes, en todas las zonas en las que hay malpaíses o coladas. Esto es una infraestructura que los agricultores de las islas llevan haciendo desde hace cientos de años”.

***

Última erupcion Tenerife


La última erupción ocurrida en Tenerife fue el 18 de noviembre de 1909 en el volcán Chinyero.

Se van a cumplir 112 años de la erupción del volcán Chinyero.

El Chinyero tiene el honor de haber sido el último volcán que entró en erupción en Tenerife. Y no hace relativamente tanto.

En 1909 estuvo arrojando lava de forma ininterrumpida durante 10 días. Las localidades más amenazadas por cercanía fueron Santiago del Teide y Guía de Isora pero las cenizas y los piroclastos llegaron a alcanzar Icod de los Vinos y La Orotava, e incluso Punta del Hidalgo, a una distancia de 50 kilómetros.

 

 


La población de aquella época lo vivió con gran temor y aunque no hubo víctimas mortales sí causó un gran impacto en la agricultura. La respuesta de los habitantes de los núcleos cercanos fue sacar a los Santos en procesión hasta la zona del Calvario, en el pueblo de Las Manchas, el más cercano al volcán.
Por acción divina o no, la lava no llegó nunca hasta allí y Las Manchas se salvó. Desde entonces está muy arraigada esta creencia y todos los años se celebra la misma procesión en recuerdo de los días de pánico vividos.

Rogativa de Santa Ana en el Calvario de Las Manchas

La erupción del volcán Chinyero tuvo gran repercusión mediática en la prensa internacional y en la comunidad científica.

Así, el Chinyero se convirtió en el primer volcán fotografiado y filmado de la historia de España.
Últimos estudios sobre aquella erupción han determinado que fue más explosiva de lo que se pensaba. Hoy sería una catástrofe por el crecimiento de las áreas pobladas y la cercanía del aeropuerto. No obstante, en la actualidad no es peligroso. El volcán se encuentra echándose una siesta que esperemos sea muy larga. 

Senderismo en el Chinyero
La vuelta al Chinyero es una de las mejores rutas de senderismo en Tenerife, y no es demasiado exigente.  Si quieres conocer como realizar esta ruta por uno de los paisajes más impactantes de la isla puedes hacerlo aquí:

Vuelta al Chinyero | Ruta circular por el volcán negro

¿Qué es el Chinyero?

El Chinyero es un volcán de 1.561 metros de altitud ubicado en la dorsal de Abeque, próximo a El Teide y perteneciente al municipio de Santiago del Teide.

Hacer senderismo por el la Reserva Natural del Chinyero es de las mejores experiencias que puedes tener en Tenerife. En la ruta de la vuelta al Chinyero podrás contemplar uno de los paisajes volcánicos más impactantes de la Isla. Sin duda, un paisaje que queda en la retina para siempre. Y no solo se trata de su alto valor geológico sino de la historia que entraña, ya que fue el último volcán que entró en erupción en Tenerife.


***

OTRAS ENTRADAS

sábado, 16 de octubre de 2021

Ruta Sendero de Chinyero - Parking Arenas Negras 7,5 km. 

***

sábado, 16 de octubre de 2021

Ruta Sendero de Chinyero - Parking Arenas Negras 7,5 km.


Saliendo de los Cristianos tomaríamos la autopista TF-1, sentido Guía de Isora, para desviarnos posteriormente y seguir por el camino del Teide, carretera TF-38 a la salida de Chio.
 
A poco del desvío de Chio pasaremos por delante del Restaurante El Rancho, 922 85 00 19, lugar adecuado para comer una vez finalizada la excursión.  Consultar horarios.
 
 Ruta Sendero de Chinyero - Parking Arenas Negras 7,5 km.
 

Punto A - Carretera TF-38 que sube desde Chio al Teide
Aparcar en el Mirador de los Poleos, Km. 15 

La salida desde este punto, Mirador de los Poleos, permite ver en la lejanía la nube del volcán de la Palma.

 Punto B - Zona recreativa Arenas Negras

Al Parking de Arenas Negras se puede acceder con coche por un camino no asfaltado pero transitable, tomando un desvío señalizado en la carretera en un punto intermedio entre San José de los Llanos y la Montañeta
 


Como no se trata de una ruta circular, tramo A-B y regreso, lo ideal serían dos grupos de excursionistas que se cruzaran intercambiando las llaves de los coches para no tener que hacer los 15 km. ida y vuelta, serían solamente 7,5 km. en un solo sentido. 

En caso de que no se pueda combinar con otro grupo y parezca mucho los 15 km. se puede hacer cualquier otra ruta más corta, como por ejemplo fue mi caso de unos 9 km., yendo y regresando desde el punto A (Los Poleos) hasta la pequeña capilla de piedra (hornacina) que está a 4,5 km. 

El tiempo empleado en esta excursión reducida sería de un total de 3 horas: una hora veinte minutos ida + un descanso de 20 minutos + una hora veinte minutos vuelta.

 

 

Las excursiones que propongo están pensadas por su escasa dificultad para senderistas seniors (65-75) o niños y jovenes (7-17) que les guste andar un poco.

Empezaríamos la caminata cogiendo la pista Chinyero que nace de la carretera, un poquito más arriba de donde hemos aparcado.

Hay que tomar siempre en cualquier cruce de caminos la pista forestal más ancha, la que sería valida para coches 4x4, bicicletas de trekking y caballos y dejar de lado todas las sendas que se cruzan y nos invitan a tomar el sendero de la pista circular Chinyero, que puede ser objeto de otra excursión.

Se irán alternando los tramos sombreados con pinos y pinocha en el suelo, con otros tramos de suelo volcánico y descubiertos.

Cuando lo permita la frondosidad del paisaje admirar las vistas o recrearse en los bosques y en las laderas de lava volcánica. También a veces los más inspirados podrán sentir la caricia de los alisios entre los árboles.

Aparte de la primera valla casi al lado en la carretera, hay dos vallas más directas en el camino y una lateral hata llegar a la capillita (hornacina) del bosque.

Cuidado al regresar en no despistarse, como me ocurrió a mí y convertir un viaje de vuelta de 4,5 km. en otro de 13,4 km.

 

 




***

Recomiendo descargarse la aplicación Bike Tracker para seguir la ruta (enlace)

Nos indicará por dónde vamos mientras tengamos señal de internet, y si no puede al perder la señal, lo hará en cuando entremos en una zona de cobertura, porque el móvil permanentemente sigue almacenando los datos del GPS.



***

Se puede buscar en facebook, Senderos fáciles en Tenerife (para seniors y niños)

 

***

OTRAS EXCURSIONES

Circular Corona Forestal. Arenas Negras. Area Recreativa.
 

Para todo el que le gusta el senderismo, Tenerife es una Isla que hay que patearla, sentirla, vivirla…  y es que por mucho que se viaje a otros sitios, volver aquí es simplemente una suerte.

Una Isla donde cada paso, donde cada lugar es diferente, donde cada paisaje te produce una sensación nueva, y eso, solamente se consigue aquí.

La Corona Forestal es de esos lugares, que te fascinan desde el primer paso que das por su bosque, una masa forestal dispuesta alrededor de El Teide, cabecera ademas de los grandes barrancos. 

Lugar donde el Pino Canario tiene su hábitat y donde endemismos tinerfeños como el bejeque, la chahorra, la magarza o la retama gris. 

Igualmente, la jarilla, la falsa retama, el trébol de risco o la tabaiba, entre otros, son formaciones vegetales que aquí se encuentran.

Paisajes donde las vistas de bosques de pinos y antiguos volcanes te robaran el aliento, donde El Teide se presenta mas majestuoso y sobre todo un lugar donde el verde llega hasta el azul inmenso del mar.





Nuestra ruta de hoy exploramos los recónditos lugares cerca a Arenas Negras y el también conocido volcán del Chinyero. Un agradable sendero por las principales pistas que vertebran estas zonas y que precisamente por su lejanía de núcleos habitados hacen que conectemos perfectamente con la naturaleza.

Partiendo del Área Recreativa de Arenas Negras, recorremos los primeros metros hacia el volcán el Chinyero, disfrutando de los contrastes de lava negra con el verde de los pinos, toda una lucha de los arboles por ir ganando terreno al desierto negro de zahorra. Pronto llegaremos  a la pista que atraviesa este sendero y que da servicio a la gran infraestructura que es el Canal de Vergara.

A partir de este momento iremos ya por una pista disfrutando de la soledad, de grandes ejemplares de pinos y del silencio solamente roto por el cántico de los pájaros principalmente los ligados a los pinares como son los pinzones azules y los picapinos.

Durante el camino nos encontramos con unas peculiares formaciones, llamados hornitos, muy ligados a los tubos volcánicos y que se trata de una especie de mini volcanes con comportamiento muy similar al de los volcanes explosivos, aunque a una escala muy inferior. En ambos casos el agua se incorpora al fundido y se transforma en energía, lo que significa un aumento de la presión contenida en el conducto, que conlleva una expansión energética y que forman una especie de respiradero para aliviar esta presión. Sin duda unas formaciones curiosas…

Seguimos andando, dejando atrás los “los llanos del hospital”,  hasta toparnos de nuevo con el Canal de Vergara, punto en el que emprenderemos el cierre de nuestra ruta circular, pero sin antes poder dejar de ver las impresionantes vistas que tenemos por un lado de El Teide y por otro toda ladera de Icod, Garachico, La Guancha…

Volvemos durante una buena parte del camino paralelos al canal hasta regresar de nuevo a la zona recreativa de Arenas Negras, y ahora si, un merecido descanso y un reponedor pic-nic en este lugar hacen el día mas redondo todavía…

Una ruta sencilla, para disfrutar de la naturaleza en estado puro, desconectar de la rutina, y que pese a la distancia en kilómetros, se hace muy llevadero y casi sin darte cuenta. Al final un chute de energía, proporcionado por uno de nuestro mas bonito y extenso bosque que tenemos.

Si te gusta esta ruta, y quieres disfrutar de ella, y pasar un gran día en la naturaleza, puedes hacerlo aquí:

https://es.wikiloc.com/rutas-senderismo/circular-corona-forestal-arenas-negras-area-recreativa-46569771

 ***

PÁGINA WEB QUE NO TE PUEDES PERDER

Caminos de Tierra. Senderismo por Tenerife
¡¡¡Que tus ganas de explorar te superen cada dia!!! 

***

https://itsstillgood.es/

¡Un mundo de comida te espera!

¡Atrapa tu Green Box!

En nuestra web y app, establecimientos alimenticios venden el exceso de comida que no se ha vendido al final del día (o del turno) a precios increíbles. Combatimos así es desperdicio de alimentos, ofreciendo a los usuarios comida de calidad a precios irresistibles. Regístrate en nuestra web o descarga nuestra app y comienza a atrapar Green Box llenas de comida deliciosa. Comprando en It’s Still Good estarás colaborando para reducir el desperdicio de alimentos, mejorando el medio ambiente, ayudando al comercio local y… ¡ahorrando dinero!


 ***